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IKIRU (vivere)

Prima di leggere qualcosa in più su questo progetto o guardare la galleria fotografica, indossa i tuoi auricolari ed ascolta dalla voce di Hirokazu Ohara la poesia di Tanikawa Shuntaro che dà il titolo a questo portfolio sui Dansō.

La musica è stata composta appositamente per questo progetto da Elisabetta Serio; musicista e compositrice di spessore internazionale ed il brano porta lo stesso nome del progetto: ikiru (vivere).

La versione in lingua italiana invece è dell'amico Andrea Narducci, attore e doppiatore professionista dello studio di doppiaggio di Torino Voice Art.

ELISABETTA SERIO | ig | fb |
HIROKAZU OHARA | ig ! www |

VOICE ART DOPPIAGGIO | ig | fb | www |

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IKIRU significa VIVERE ed è una delle più poesie più belle di Tanikawa Shuntaro, uno dei più importanti e noti poeti giapponesi, nato nel 1931 è uno degli artisti più conosciuti anche al di fuori dei confini del suo Paese. Ikiru è il punto cui sono arrivato nel mio provare ad approcciarmi ad una cultura così affascinante ma dai tratti così lontani dalla mia e che fin da ragazzetto appassionato di videogiochi e poi da adulto, sempre appassionato di videogiochi ma anche incuriosito dalla filosofia, dal pensiero e dalla letteratura "altra", mi chiama a sé. Non sempre ci sono dei perché o dei percome per questa cosa che possano spiegare come sono arrivato qui, e quindi non sto neanche a chiedermelo.

Ikiru nasce come progetto fotografico, ovviamente in polaroid,  che da un lato esplora lo stupore di scoprire che il giapponese è una lingua che ti permette di avere così tanti modi di dire "io" che mi sono rifiutato di contarli (mi sono fermato a 20) e dall'altro butta con un certo voyeurismo tutto occidentale un occhio sui Dansō ed il loro misterioso mondo. Il termine Dansō (che letteralmente significa abbigliamento maschile) indica nel linguaggio comune una donna/ragazza crossdresser che in pubblico, come nel suo privato, veste una identità maschile: nei comportamenti, negli abiti e nelle abitudini. Raramente, anzi molto raramente, quella che ormai è una vera e propria subcultura diffusa soprattutto nelle grandi aree metropolitane, i dansō legano il loro vivere sociale e privato con l'attivismo lgbtq+ ma diventa occasione per donne e ragazze di "vivere normalmente" in una società fortemente genderizzata come quella giapponese... ne scriverò in articolo, prima o poi.

Questo portfolio segue l'idea di essere obbligati ad esporre un "io" pubblico cieco e sofferente... un po' come se convivessimo con una sorta di doppelganger di cui si è consapevoli o ignari burattini, grazie alla professionalità di Ludovica Abrate ed Iris Mirenda ho spiato dal buco della serratura un dansō, il suo "io", il mio "io".

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Tanikawa Shuntarō- IKIRU

 

Essere vivi
essere vivi ora
vuol dire avere sete
essere abbagliati dal sole fra gli alberi
ricordare all’improvviso una melodia
starnutire
tenerti per mano

essere vivi
essere vivi ora
vuol dire minigonna
un planetario
Johann Strauss
Picasso
le Alpi
vuol dire imbattersi in tutte le cose belle
e poi
essere attenti e opporsi al male che vi si nasconde

essere vivi
essere vivi ora
vuol dire poter piangere
poter ridere
potersi arrabbiare
vuol dire libertà

essere vivi
essere vivi ora
vuol dire un cane che abbaia in lontananza ora
la terra che sta girando ora
da qualche parte il primo vagito che si alza ora
da qualche parte un soldato ferito ora
è un’altelena che dondola ora
è l’ora che passa ora

essere vivi
essere vivi ora
vuol dire il battito d’ali degli uccelli
vuol dire il fragore del mare
il lento procedere di una lumaca
vuol dire gente che ama
il tepore della tua mano
vuol dire vita

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